Molino Galli
Antica tradizione molitoria
Molino Galli è da oltre sette generazioni nel campo degli oli, delle granaglie per animali e delle farine per "far bene" in cucina.
Ci occupiamo principalmente di:
Il racconto di Giorgio
"Il nome Galli come mugnai si perde nella notte dei tempi. Dagli estratti degli archivi di stato si risale al lontano 1600.
La storia che sto per descrivere inizia dal mio bisnonno Eugenio Galli, nato a Malnate il 20 Aprile 1852 e coniugato con Carolina Montalbetti, nata a Caidate il 6 febbraio 1863. Dalla loro unione nacquero sette figli: quattro maschi e tre femmine. Eugenio continuò l'attività del padre Giuseppe, sempre a Malnate, fino al 1892. Si trasferì poi al molino della Bevera di Viggiù fino al 1914 in affitto e infine comprò l'attuale fabbricato situato a Baraggia, frazione di Viggiù, datato sul frontespizio 1852 e già adibito a molino dalla famiglia Cocquio.
Poiché costeggiato da un fiume, denominato Cavo Diotti, Eugenio, con l'aiuto dei figli, fece progettare su disegno dalla ditta "F.lli Cassani" di Cittiglio un nuovo impianto ad acqua. Questo impianto prevedeva che l'acqua del fiume facesse girare una ruota, la quale comandava, per mezzo di un sistema di ingranaggi, tre macchinari: una macina a pietra, dei palmenti (ovvero delle macine mediante le quali si riducono in frammenti più o meno fini i chicchi di grano) per la macinazione di frumento, granoturco ed altri cereali minori, ed un torchio per la spremitura di semi oleosi.
Nel 1922 morì il mio bisnonno Eugenio e tutta l'attività passò nelle mani dei figli Gaetano e Giorgio con la denominazione "F.lli Galli fu Eugenio". Nel 1927, per cause di guerra, venne a mancare Gaetano e pertanto l'attività proseguì con il fratello, mio nonno Giorgio.
I suoi figli Gaetano (mio padre) e Giulio (mio zio), appena finiti gli studi, aiutarono il padre a proseguire l'attività. Venuto a mancare precocemente il fratello Giulio e subito dopo il padre Giorgio, l'attività proseguì con mio padre Gaetano, che cambiò la ragione sociale prima come "Molino Galli s.n.c. di Galli Gaetano" e poi come "Molino Galli s.r.l.".
Purtroppo verso la fine degli anni '60 la portata dell'acqua che serviva per alimentare la grande ruota che faceva girare il molino diminuì, in quanto il fiume venne deviato dalle amministrazioni. Di conseguenza, il molino ad acqua venne spiantato per far posto ad un nuovo molino a cilindri, che girerà fino al 2014.
Verso la fine degli anni '80 io e mio padre Gaetano decidemmo di riattivare l'oleificio e installammo una piccola pressa continua a spremitura meccanica. La decisione fu presa per chiudere il ciclo produttivo del mais: infatti per la produzione della polenta il germe veniva tolto dalla farina ed eliminato, mentre ora viene utilizzato per estrarne l'olio.
Alla morte di mio padre Gaetano, avvenuta nel 2014, mi sono trovato di fronte alla prospettiva di dover chiudere il molino, in quanto non mi era possibile andare avanti a gestirlo da solo. La voglia di continuare quel lavoro tramandato di generazione in generazione, una bella dose di coraggio e tanta speranza mi hanno però convinto a continuare e, soprattutto, ad investire per innovare la produzione.
La mia filosofia era ed è "tornare indietro per andare avanti", ovvero riscoprire le cose belle e buone del passato per far sì che non vadano perse. Il Molino Galli con me, ultimo mugnaio, è passato infatti dall'essere una tradizionale azienda industriale ad una realtà artigianale che si occupa oggi quasi esclusivamente della spremitura a freddo di oli e del trattamento dei derivati di tale lavorazione. L'oleificio infatti continua tutt'ora a funzionare e nel corso degli anni la produzione si è diversificata da quella originale, aggiungendo al mais il germe di grano e altri tipi di semi quali il girasole, il lino e l'argan."